Batteria Amalfi

Edifici storici

La Batteria Amalfi, realizzata tra il 1915 e il 1917, deve il suo nome all’omonimo incrociatore affondato il 7 luglio 1915 da un sommergibile nemico. Questa vicenda è ricordata dalla frase sul portale di accesso “Ex imo fluctuum contra hostes resurgo” (Dalle profondità dei flutti riemergo contro il nemico).
Era armata con due pezzi da 381/40 montati su di una grande torre binata.

È stata senz’altro una costruzione molto importante da un punto di vista tecnologico, tanto da meritarsi più visite da parte del re Vittorio Emanuele III ma anche da parte di una delegazione giapponese e di numerose altre delegazioni di ufficiali alleati.

La batteria in numeri

I suoi numeri risultano impressionanti: il corpo centrale era dotato di una grande torre binata di tipo navale armata con pezzi da 381/40 che consentiva un settore orizzontale di tiro di 360° e una massima elevazione di 20°, la gittata massima è di 18.900 m, la platea su cui sorge venne rinforzata con 8000 pali in cemento armato, i muri perimetrali a sud e a est raggiungono lo spessore di 9 metri.


Ai due lati vi erano due edifici secondari ciascuno contenente una centrale elettrica composta da un gruppo elettrogeno alimentato da un motore diesel.
Questi i dati delle strutture metalliche che componevano la torre corazzata: 512.000 Kg la parte fissa dell’impianto, 560.770 Kg quella girevole, 430.000 Kg gli elementi delle avancorazze, 220.000 Kg lo spalto corazzato.

La Batteria si trova in via Amalfi, località Ca’ Savio ed è visitabile esternamente attraverso un percorso allestito con pannelli informativi.

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